Carlos Tavares critica severamente l’Europa e difende la sua buonuscita da Stellantis, mettendo in discussione le politiche di elettrificazione auto e l’industria europea.
In un’intervista rivelatrice a Le Point, Carlos Tavares, ex amministratore delegato di Stellantis, torna a far parlare di sé dopo il suo controverso addio al colosso automobilistico avvenuto a fine 2024. Tavares non solo affronta le polemiche legate alla sua uscita, ma anche difende con fermezza la sua buonuscita di 35 milioni di euro, un tema che ha suscitato dibattiti accesi. Durante la conversazione, l’ex CEO si è soffermato su vari aspetti della sua carriera e del suo nuovo libro, Un pilota nella tempesta, che sarà disponibile dal 23 ottobre. La sua intervista offre un’analisi critica delle politiche europee e del futuro dell’industria automobilistica mondiale.

La buonuscita milionaria e le critiche alla gestione europea
Tavares ha difeso la sua buonuscita, sottolineando che i 35 milioni di euro ricevuti sono il risultato del rispetto di un contratto. La cifra include 2 milioni di indennità di fine rapporto, 10 milioni in bonus per i risultati raggiunti, e 23 milioni di stipendi e contributi per il 2024. Tavares ha dichiarato con franchezza: “Essere un capo è un lavoro estremamente rischioso. Perché accettiamo che un calciatore guadagni 100 milioni e non che un dirigente ne riceva 20?”
L’intervista, ipresa dal media hibridosyelectricos, si concentra poi sulla critica di Tavares alle politiche di elettrificazione imposte dall’Unione Europea. L’ex CEO accusa Bruxelles di una transizione elettrica “dogmatica e scollegata dalla realtà”, affermando che l’approccio imposto è stato un enorme spreco di risorse. Ha evidenziato l’errore di spendere 50 miliardi per competere con la Cina, già avanzata tecnologicamente, e ha criticato l’approccio dell’UE nei confronti dei dazi ai produttori cinesi, definendoli “una tirita su una gamba di legno”.
Implicazioni per l’industria europea e riflessioni sul futuro
Tavares non si è limitato a criticare le politiche europee. Ha anche espresso preoccupazioni sul futuro dell’industria automobilistica continentale, affermando che la mancanza di direzione e la burocrazia dell’UE stanno “distruggendo l’industria”. Ha predetto che, se i produttori cinesi cominciassero a produrre in Europa utilizzando fornitori locali, i costi si allineerebbero, portando a una “cinesizzazione” dell’industria europea.
L’ex CEO ha anche commentato la situazione politica in Francia, descrivendola come un “Paese bloccato” incapace di riformarsi senza dolore. Ha espresso dubbi sulla leadership di Emmanuel Macron, criticando la mancata reindustrializzazione del Paese e l’allineamento ai prezzi energetici europei invece di sfruttare l’energia nucleare nazionale. Tavares ha concluso con un messaggio enigmatico riguardo all’accordo tra Stellantis e Leapmotor, suggerendo che se Stellantis dovesse fallire, il gruppo cinese potrebbe “semplicemente ricomprarla”.